EDIFICIO RESIDENZIALE
TORINO 2010 - 2014
Progetto di restauro e risanamento conservativo dell'edificio di civile abitazione sito in Torino, Via San Massimo 17 di proprietà O.M.I. (Opera Munifica Istruzione)
Progetto di restauro e risanamento conservativo dell'edificio di civile abitazione sito in Torino, Via San Massimo 17 di proprietà O.M.I. (Opera Munifica Istruzione)
Progettazione architettonica: prof. arch. Giovanni Torretta, arch. Claudio Perino, arch. Alessio Gotta
Direzione lavori: arch. Claudio Perino
Direzione lavori: arch. Claudio Perino
Il progetto consiste nel restauro e risanamento conservativo per il fabbricato ad uso misto, commerciale e residenziale sito in Torino, in via San Massimo 17, relativamente alle unità residenziali comprese tra il piano 1° ed il piano sottotetto.
L’edificio di Via San Massimo 17 (già contrada di Santa Pelagia), progettato nel 1825 dall’architetto Carlo Desiderio Ravera, è edificato negli anni immediatamente successivi. La costruzione dell’edificio ha consentito di chiudere l’isolato verso via S. Massimo con il risultato di accostare a sinistra del fronte della chiesa di Santa Pelagia un volume edilizio simmetrico a quello già esistente sulla destra. Ne è derivato un rafforzamento dell’asse di Via Santa Croce sul quale già era stata costruita la chiesa, in armonia quindi con i canoni architettonici dell’epoca.
Dall’anno di costruzione l’edificio ha subito soltanto modesti interventi per cui si presentava ai progettisti in stato di notevole deterioramento.
L’intervento progettuale per la riqualificazione dell’edificio prevede:
- la costruzione di un ascensore a norma e adatto a portatori di handicap (inserito a lato della scala nella posizione in cui le volte sono meno impegnative sotto i profili dimensionali, strutturali e tipologici),
- la riorganizzazione distributiva nel massimo rispetto possibile della tipologia originale,
- la nuova costruzione degli impianti elettrici ed igienico sanitari riducendo al massimo l’esecuzione di tracce sulle murature antiche,
- la costruzione dell’impianto di riscaldamento centralizzato con criteri di massimo risparmio energetico e con l’utilizzo di un camino esistente opportunamente incamiciato
- il rifacimento totale degli intonaci esterni su via con materiali traspiranti e tinteggiatura ai silicati
- il ripristino totale degli intonaci esterni su cortile e tinteggiatura ai silicati
- ripristino intonaci interni con materiali traspiranti
- la sostituzione dei serramenti esterni con nuovi, sempre in legno, muniti di vetrocamera per rispettare le nuove leggi sul risparmio energetico
- il restauro delle porte interne antiche ancora presenti
- il restauro delle persiane esterne recuperabili e sostituzione delle irrecuperabili con analoghe nuove,
- la verifica dei solai in legno di copertura dell’ultimo piano, sostituzione o rinforzo delle parti ammalorate,
- sostituzione della struttura del tetto con analoga struttura in legno. Qualora gli elementi primari si rivelassero irrimediabilmente danneggiati saranno sostituiti con travi e puntoni in legno lamellare,
- ricostruzione del manto di copertura in coppi previa costruzione di sottofalda isolante,
- integrazione delle sequenze di abbaini esistenti con altri di disegno uguale o coerente, congruenti con il carattere architettonico dell'edificio e dell'ambiente.
L’edificio di Via San Massimo 17 (già contrada di Santa Pelagia), progettato nel 1825 dall’architetto Carlo Desiderio Ravera, è edificato negli anni immediatamente successivi. La costruzione dell’edificio ha consentito di chiudere l’isolato verso via S. Massimo con il risultato di accostare a sinistra del fronte della chiesa di Santa Pelagia un volume edilizio simmetrico a quello già esistente sulla destra. Ne è derivato un rafforzamento dell’asse di Via Santa Croce sul quale già era stata costruita la chiesa, in armonia quindi con i canoni architettonici dell’epoca.
Dall’anno di costruzione l’edificio ha subito soltanto modesti interventi per cui si presentava ai progettisti in stato di notevole deterioramento.
L’intervento progettuale per la riqualificazione dell’edificio prevede:
- la costruzione di un ascensore a norma e adatto a portatori di handicap (inserito a lato della scala nella posizione in cui le volte sono meno impegnative sotto i profili dimensionali, strutturali e tipologici),
- la riorganizzazione distributiva nel massimo rispetto possibile della tipologia originale,
- la nuova costruzione degli impianti elettrici ed igienico sanitari riducendo al massimo l’esecuzione di tracce sulle murature antiche,
- la costruzione dell’impianto di riscaldamento centralizzato con criteri di massimo risparmio energetico e con l’utilizzo di un camino esistente opportunamente incamiciato
- il rifacimento totale degli intonaci esterni su via con materiali traspiranti e tinteggiatura ai silicati
- il ripristino totale degli intonaci esterni su cortile e tinteggiatura ai silicati
- ripristino intonaci interni con materiali traspiranti
- la sostituzione dei serramenti esterni con nuovi, sempre in legno, muniti di vetrocamera per rispettare le nuove leggi sul risparmio energetico
- il restauro delle porte interne antiche ancora presenti
- il restauro delle persiane esterne recuperabili e sostituzione delle irrecuperabili con analoghe nuove,
- la verifica dei solai in legno di copertura dell’ultimo piano, sostituzione o rinforzo delle parti ammalorate,
- sostituzione della struttura del tetto con analoga struttura in legno. Qualora gli elementi primari si rivelassero irrimediabilmente danneggiati saranno sostituiti con travi e puntoni in legno lamellare,
- ricostruzione del manto di copertura in coppi previa costruzione di sottofalda isolante,
- integrazione delle sequenze di abbaini esistenti con altri di disegno uguale o coerente, congruenti con il carattere architettonico dell'edificio e dell'ambiente.