PARENTI DIVERSI
Premio “Comune di Saluzzo e Fondazione Bertoni”
Concorso Nazionale “Per il Mobile di Saluzzo” - “Gli oggetti per i rituali domestici”
Progetto: prof. arch. Giovanni Torretta, arch. Claudio Perino
Collaboratori: arch. Edoardo Pennazio, arch. Joao Marcus Erre Felix, arch. Silvia Avataneo, arch. Anna Perino
Collaboratori: arch. Edoardo Pennazio, arch. Joao Marcus Erre Felix, arch. Silvia Avataneo, arch. Anna Perino
Il bando di concorso invitava i partecipanti a sviluppare un progetto di spazio e in particolare di un oggetto di arredamento; dai progettisti sono stati scelti i temi di tavolo e sedie, protagonisti dei principali spazi dell'abitare.
Il progetto è l’inizio di un programma di oggetti diversi per abitare e lavorare. Come i parenti, gli oggetti sono diversi, ma hanno radici comuni e qualche volta sanno stare insieme.
La matrice di partenza risale ad un avo lontano, al lavoro di Mollino, che ha suggerito riferimenti formali e attenzione alle tecnologie costruttive. Il riferimento più esplicito è il richiamo al tavolo “Reale” riprogettato in modo da poter essere realizzato con quadrotti metallici in ferro battuto.
Altro elemento che determina un rapporto parenterale sono i materiali e la loro fattura artigianale. I materiali pensati per la realizzazione della nuova sedia sono il legno massiccio ed il ferro battuto.
La produzione di ogni manufatto contemporaneo che abbia l’ambizione di essere commercialmente praticabile deve integrare l’esecuzione manuale e artigianale con l’utilizzo di tecnologie aggiornate che debbono essere in grado di esaltare invece di mortificare le qualità materiche (multi fresa cad-cam per modellare le parti in legno massello, elementi “morbidi” della composizione).
La produzione di ogni manufatto contemporaneo che abbia l’ambizione di essere commercialmente praticabile deve integrare l’esecuzione manuale e artigianale con l’utilizzo di tecnologie aggiornate che debbono essere in grado di esaltare invece di mortificare le qualità materiche (multi fresa cad-cam per modellare le parti in legno massello, elementi “morbidi” della composizione).