CASTELLO DI RODDI - I lotto
RODDI 2007-2009
Restauro e ristrutturazione del Castello di Roddi d'Alba - I lotto
Restauro e ristrutturazione del Castello di Roddi d'Alba - I lotto
Progetto: prof. arch. Giovanni Torretta, arch. Claudio Perino, arch. Alessio Gotta, prof. arch. Maurizio Momo, arch. Andrea Longhi, ing. arch. Valerio Rosa, arch. Roberto Rosa, ing. Luca Degiorgis, ing. Marco Simonetti, p.i. Massimo Caria
Progetto affidato mediante gara nazionale al gruppo comprendente oltre agli architetti titolari dello studio Torpego anche restauratori, storici, ingegneri, strutturisti ed impiantisti.
Il castello di Roddi è costituito da un nucleo a pianta pentagonale costruito nella seconda metà del quindicesimo secolo attorno alla torre medioevale. Nel corso del sedicesimo e diciassettesimo secolo è stato ampliato verso nord con una manica a pianta rettangolare comprendente un salone con un portico antistante oggi tamponato e le cucine nella parte seminterrata.
Al Castello è accostato un edificio a pianta rettangolare, la Pertinenza, sorto su murature molto antiche che potrebbero essere fatte risalire a quelle di un ricetto. Planimetrie settecentesche della Pertinenza riportano il disegno di stalli per cavalli collocati nell’ambiente più grande.
Un progetto preliminare ha previsto il completo restauro sia del Castello sia della Pertinenza.
Il restauro viene attuato per lotti. Sono stati realizzati due primi lotti. Il primo ha riguardato alcuni restauri del Castello e la costruzione, al rustico, del torrione dei collegamenti verticali, il secondo il completo restauro della Pertinenza.
Qui sono descritte le opere del primo lotto.
Una campagna preventiva di sondaggi sulle murature interne ha portato a rilevare la presenza di decori medioevali a scacchiera su quasi tutti gli spigoli delle passate ed ha permesso di scoprire parti decorate di grande interesse quali i due cavalli neri della torre.
I successivi e limitati lavori di restauro hanno messo in luce: sui muri i decori di due camini di cui quello del salone con soprastante stemma araldico, sui soffitti a cassettoni del piano terreno stemmi, scene di vita, animali fantastici, su quelli del primo piano cavalieri in torneo, stemmi e ancora animali.
La costruzione del torrione dei collegamenti verticali, eseguita nella piccola area trapezoidale posta tra Castello e Pertinenza, ha comportato una delicata opera di scavo ed un’altrettanto attento rispetto delle quote da servire. Dovevano essere collegati Castello e Pertinenza con piani a quote diverse e si doveva scendere fino a raggiungere la quota della piazza del Municipio che si trova a circa nove metri sotto a quella del cortile del Castello. Il terreno era quasi completamente occupato dalla fondazione in cemento armato del serbatoio dell’acquedotto demolito in precedenza.
È stata eseguita una paratia cilindrica di micropali nel cui interno sono stati eseguiti gli scavi e le demolizioni delle vecchie strutture in cemento. La struttura del torrione è in cemento armato ed è risultata tangente al collegamento interrato che ripristina quello antico tra gli ambienti inferiori di Castello e Pertinenza.
Sono stati predisposti tutti gli accorgimenti necessari per consentire di proseguire le opere non appena siano state reperite le risorse necessarie.
Il castello di Roddi è costituito da un nucleo a pianta pentagonale costruito nella seconda metà del quindicesimo secolo attorno alla torre medioevale. Nel corso del sedicesimo e diciassettesimo secolo è stato ampliato verso nord con una manica a pianta rettangolare comprendente un salone con un portico antistante oggi tamponato e le cucine nella parte seminterrata.
Al Castello è accostato un edificio a pianta rettangolare, la Pertinenza, sorto su murature molto antiche che potrebbero essere fatte risalire a quelle di un ricetto. Planimetrie settecentesche della Pertinenza riportano il disegno di stalli per cavalli collocati nell’ambiente più grande.
Un progetto preliminare ha previsto il completo restauro sia del Castello sia della Pertinenza.
Il restauro viene attuato per lotti. Sono stati realizzati due primi lotti. Il primo ha riguardato alcuni restauri del Castello e la costruzione, al rustico, del torrione dei collegamenti verticali, il secondo il completo restauro della Pertinenza.
Qui sono descritte le opere del primo lotto.
Una campagna preventiva di sondaggi sulle murature interne ha portato a rilevare la presenza di decori medioevali a scacchiera su quasi tutti gli spigoli delle passate ed ha permesso di scoprire parti decorate di grande interesse quali i due cavalli neri della torre.
I successivi e limitati lavori di restauro hanno messo in luce: sui muri i decori di due camini di cui quello del salone con soprastante stemma araldico, sui soffitti a cassettoni del piano terreno stemmi, scene di vita, animali fantastici, su quelli del primo piano cavalieri in torneo, stemmi e ancora animali.
La costruzione del torrione dei collegamenti verticali, eseguita nella piccola area trapezoidale posta tra Castello e Pertinenza, ha comportato una delicata opera di scavo ed un’altrettanto attento rispetto delle quote da servire. Dovevano essere collegati Castello e Pertinenza con piani a quote diverse e si doveva scendere fino a raggiungere la quota della piazza del Municipio che si trova a circa nove metri sotto a quella del cortile del Castello. Il terreno era quasi completamente occupato dalla fondazione in cemento armato del serbatoio dell’acquedotto demolito in precedenza.
È stata eseguita una paratia cilindrica di micropali nel cui interno sono stati eseguiti gli scavi e le demolizioni delle vecchie strutture in cemento. La struttura del torrione è in cemento armato ed è risultata tangente al collegamento interrato che ripristina quello antico tra gli ambienti inferiori di Castello e Pertinenza.
Sono stati predisposti tutti gli accorgimenti necessari per consentire di proseguire le opere non appena siano state reperite le risorse necessarie.